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lunedì 28 marzo 2016

In Corea del Sud sempre più giovani intossicati dai cellulari.

C’è chi ha nascosto lo strumento proibito nel doppiofondo della valigia per usarlo di nascosto lontano da occhi indiscreti e c’è anche chi si è svegliato nottetempo, buttandosi addosso al buio quello che capitava, sgattaiolando fuori dalla camera, scavalcando il recinto del campo per scappare e raggiungere a piedi la città più vicina, a oltre due chilometri di distanza. Sono tanti a subire crisi di panico nel Centro nazionale per la cura dei giovani dipendenti a Muju, nel cuore della Corea del Sud. I circa cinquemila ragazzi tra i 10 e i 18 anni ospitati nel campo aperto da un anno, non devono disintossicarsi da droga o alcol ma da internet e dagli smartphone.

lunedì 7 marzo 2016

Da Google libri sempre più tecnologici.


Il 4 marzo Google ha brevettato due nuove tecnologie per raccontare storie da applicare ai libri di carta: lo “Storytelling Device” o “Interactive Book” (in italiano “Dispositivo per raccontare storie” e “Libro interattivo”), e il “Media Enhanced Pop-up Book” (in italiano “Libro pop-up potenziato”). Il primo è un libro cartaceo con un sensore che capta i movimenti del lettore e attiva la proiezione di immagini e l’emissione di suoni da una piccola cassa. La cassa e il proiettore sono inseriti all’interno della costola del libro e si attivano a seconda dell’andamento della storia.

Elezioni presidenziali USA. Michael Bloomberg decide di non candidarsi.


Michael Bloomberg
Michael Bloomberg
Michael Bloomberg non scenderà in campo come candidato indipendente nelle elezioni presidenziali americane. L'ex sindaco di New York, miliardario e fondatore dell'omonimo impero dell'informazione finanziaria ha pubblicato un editoriale sul suo sito di commenti, Bloomberg View, dal titolo significativo: “La responsabilità che non mi prenderò”. Quella responsabilità è che una sua candidatura indipendente possa in qualche modo dividere il voto moderato e facilitare una elezione di Donald Trump, l'attuale frontrunner alla nomination repubblicana, alla Casa Bianca. Bloomberg, nonostante le difficoltà che un  un indipendente avrebbe incontrato nel vincere le elezioni, aveva considerato per mesi una candidatura, commissionando sondaggi e indicando che sarebbe sceso in campo soprattutto qualora i due partiti, il repubblicano e il democratico, avessero scelto candidati estremi quali Trump e il socialdemocratico Bernie Sanders. Ora, con Trump in vantaggio e Ted Cruz alle sue spalle tra i repubblicani ma Hillary Clinton indirizzata a vincere la nomination democratica, l'ex sindaco che aveva promesso una decisione entro marzo ha rotto gli indugi ritirando le proprie avance e scagliandosi piuttosto in un duro j'accuse del del controverso costruttore e personalità televisiva a sua volta di New York.

Bloomberg accusa Trump di aver condotto “la campagna più demagogica che si ricordi, facendo leva sui pregiudizi e sulle paure della gente”. Denuncia le idee di Trump di vietare l'ingresso ai musulmani nel Paese, di scatenare guerre commerciali contro la Cina e contro il Giappone. E non ultimo afferma di essere profondamente turbato dalla sua “pretesa ignoranza di David Duke”, il noto ex leader razzista e del Ku Klux Klan che Trump ha finto di non conoscere evitando di prendere subito e pubblicamente le distanze dall'appoggio che Duke gli aveva offerto. L'ex sindaco di New York sostiene che questi atteggiamenti “ci “ci dividerebbero come Paese e comprometterebbero la nostra leadership morale nel mondo”, con il risultato di “rafforzare i nostri nemici, minacciare la sicurezza dei nostri alleati e mettere a repentaglio la sicurezza di nostri uomini e donne in uniforme”. L'ex sindaco, se prende di mira Trump, non ha tenere parole neppure per Cruz, esponente della destra conservatrice e ultra-religiosa oggi emerso come principale sfidante interno repubblicano che a sua volta condanna: “Così com'è oggi la campagna _ afferma _ una mia candidatura potrebbe portare all'elezione di Trump o di Cruz. In tutta coscienza è un rischio che non posso correre".

Bloomberg, 74 anni, a dimostrazione della serietà dei preparativi per quella che probabilmente è stata la sua ultima occasione per cercare la presidenza degli Stati Uniti aveva condotto sondaggi in almeno 22 stati, ingaggiato decine di consulenti e consiglieri politici, preparato campagne pubblicitarie e aperto uffici elettorali in due stati, Texas e North Carolina. Aveva anche contattato l'ammiraglio in pensione Michael Mullen, ex capo degli Stati Maggiori riuniti delle forze armate, per la possibile creazione assieme di un ticket presidenziale.  

domenica 6 marzo 2016

Che succede alla Reggia di Caserta ?


Da due giorni sui quotidiani nazionali si parla di una polemica che riguarda la Reggia di Caserta, uno dei più famosi palazzi storici italiani, e il suo nuovo direttore Mauro Felicori. La causa della polemica è un documento scritto da tre sindacati dei dipendenti della Reggia – UIL, USB e UGL – che in sostanza rimproverano a Felicori di lavorare fino alla sera tardi, oltre l’orario di chiusura, cosa che secondo loro mette a rischio la sicurezza della struttura.

sabato 5 marzo 2016

Riflettori puntati su Donald Trump.


Donald Trump Holds Campaign Rally In Warren, Michigan
 Donald Trump durante un comizio in Michigan.
Durante la campagna elettorale per le primarie americane si è detto molto sulla carriera imprenditoriale di Donald Trump: si è parlato delle sue dichiarazioni molto teatrali, del suo successo, e anche dei duri attacchi contro di lui fatti da Marco Rubio durante il dibattito Repubblicano di giovedì 25 febbraio. Alcune domande però rimangono: Trump è davvero un gigante dell’economia americana, un modello di successo imprenditoriale e un uomo che si è fatto da solo? O è una star da reality show che si è divertita per tutta la carriera a giocare con le imprese costruite con soldi ereditati mentre continuava a rincorrere la fama? Sembra che la verità stia nel mezzo. Le sue decisioni imprenditoriali dimostrano che Trump è un mix di spacconeria, fallimenti e successo reale.

Bestiario bullista.

Per tre mesi ha vissuto un incubo ed è pure finito in depressione. Un quindicenne canavesano era perseguitato da due suoi coetanei che doveva pagare se non voleva essere picchiato. E, quando non è riuscito a sfilare di nascosto i soldi ai suoi genitori per pagare la rata, uno dei suoi persecutori lo ha minacciato: «Se non puoi pagare la rata dovrai spacciare hashish per noi».  

Ma il ragazzino non ha più retto e ha raccontato tutto ai genitori e ai carabinieri. E così, i carabinieri di Rivara, in collaborazione con i colleghi di Chivasso e del nucleo operativo di Venaria, hanno arrestato due studenti minorenni, residenti in Alto Canavese (come la vittima).  

I militari bloccato gli estorsori mentre intascavano l’ultima rata all’esterno della scuola superiore di Caluso che frequentavano i tre. Ora sono agli arresti domiciliari. Tutto è iniziato nel dicembre scorso quando i due bulli hanno avanzato le prime richieste di denaro al loro coetaneo. Prima 50, 80 euro, poi le pretese sono lievitate fino ad arrivare a 500 euro in un colpo solo.  

Il ragazzo prelevava le banconote dal nascondiglio usato dai suoi genitori per custodire in casa qualche contante in caso di emergenza. Ad un certo punto, però, la vittima non se l’è più sentita di far sparire gli euro da casa. Anche perché mamma e papà avevano subodorato che c’era qualcosa di strano in quegli ammanchi visto che, negli ultimi tre mesi il ragazzo avrebbe consegnato ai due bulli circa 2500 euro.  

Così la vittima ha provato a prendere tempo perché non sapeva più come fare per procurarsi i soldi. Ma i suoi due «amici» gli hanno infilato in tasca dei pezzi di haschish: «Se non puoi pagare vorrà dire che spaccerai per noi». Il minore, però, ha trovato la forza di raccontare tutto ed è partita la denuncia.  

Gianni Giacomini, Minacciato dai ragazzini bulli: “Se non ci paghi devi spacciare per noi” ,  "La Stampa", 5-03-16.