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sabato 6 dicembre 2014

Roma Capitale. Di cosa ? 11.

Alla prestigiosa Galleria Nazionale d’Arte moderna di Roma non succedeva dal 1998, quando a prendere il volo furono addirittura due Van Gogh e un Cezanne, tutte opere poi ritrovate nel luglio dello stesso anno. Sedici anni dopo quel furto così clamoroso il museo romano torna alla ribalta delle cronache con la sottrazione, questa volta di un’opera in bronzo, il delizioso “Bambino Malato” di Medardo Rosso, un piccolo capolavoro, stimato intorno ai 500 mila euro, che fa parte della collezione del museo e che era in mostra in queste settimane inserito nel percorso della rassegna dedicata a Secessione e Avanguardia. 

L’allarme nel pomeriggio, dopo che gli addetti alla vigilanza si sono accorti della sparizione della piccola testa in bronzo. Erano le 16 e 30. La scultura rubata si trovava nella sala 48. Il sistema d’allarme era regolarmente in funzione, verrà spiegato poi agli inquirenti, così come le telecamere, puntate sulle opere in mostra. Chiamati dai custodi sono arrivati i carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale, che hanno assunto il comando dell’indagine. E che a tarda sera si trovavano ancora nel museo, insieme con la direttrice Maria Vittoria Marini Clarelli per visionare i filmati delle telecamere e fare tutti gli accertamenti necessari cercando di ricostruire le modalità del furto. 

Importante esponente dell’impressionismo, Medardo Rosso ( 1858-1928) eccelleva proprio nei ritratti di bambini. Il Bambino Malato, ritenuto tra le sue opere più riuscite, lo scolpi’ tra il 1893 ed il 1895 dopo la degenza in un ospedale parigino, la città dove visse per un lungo periodo e dove espose al Salon des artistes Francais e al Salon des Independents. La Gnam possiede una importante e preziosa collezione delle sue sculture. 

Il precedente clamoroso del furto alla Galleria d’Arte Moderna risale al 20 maggio del 1998 quando vennero rubate due tele di Van Gogh, «Il giardiniere» e «L’Arlesiana» e un Ce’zanne, il «Cabanon de Jourdan». Tutte le opere verranno ritrovate il 6 luglio dello stesso anno. L’anno successivo, il 26 gennaio del 1999, un altro brutto episodio: un uomo, Piero Cannata, viene fermato dai carabinieri per aver imbrattato con un pennarello una tela di Jackson Pollock «Sentieri ondulati» del 1947. «L’ho fatto perché era l’unico modo per poter parlare con un magistrato», dirà dopo. Alle forze dell’ordine Cannata era già conosciuto: nell’autunno del 1991 aveva rotto con una martellata il secondo dito del piede sinistro del David di Michelangelo a Firenze. Nel caso del Pollock per fortuna il danno non fu grave, la tempestività dell’intervento degli addetti alla sicurezza fece sì che il quadro non venisse scalfito. 

1 commento:

  1. Roma capitale di un patrimonio culturale che non sa difendere

    Un furto davvero singolare. Perché rubare un’opera d’arte e farla ritrovare dopo pochi giorni in un armadio di deposito riservato ai visitatori? Le indagini stanno considerando tutte le ipotesi; la più accreditata è quella che il ladro sia ritornato e l’abbia riportata indietro. A mio avviso, però, questo gesto potrebbe essere anche la dimostrazione che in Italia il vasto patrimonio culturale non è ben gestito.
    Anche in un grande museo dove in teoria tutto funziona, in pieno giorno si può entrare e nascondere sotto una giacca una scultura. Musei, edifici storici, ma anche dipinti, sculture in Italia vengono lasciati all’abbandono o chiusi al pubblico perché non ci sono i soldi per il restauro o la manutenzione; dimostrando quindi un’indifferenza verso la cultura, resa evidente dagli atteggiamenti e dalle scelte politiche di chi ci governa.

    Mattia Fasolo
    5°A Serale

    e-mail: mattiafasolo@yahoo.it

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