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domenica 18 settembre 2016

In Svizzera si preferisce il lavoro socialmente utile alla prigione.

L’anno scorso, nel canton Zurigo, 6'300 giorni di detenzione sono stati scontati non dietro alle sbarre, ma eseguendo un lavoro socialmente utile. Grazie alla Fondazione per l’assistenza a carcerati ed ex carcerati, le persone hanno la possibilità di lavorare in una struttura diurna invece di pagare una multa o di scontare una pena inferiore a 180 giorni.

Dal 1997, qui si possono scontare pene detentive e pecuniarie con lavori di pubblica utilità e ottenere un sostegno in vista di un reinserimento nel mercato del lavoro.


Nella struttura c’è un centro di raccolta di rifiuti elettronici, a cui si rivolgono anche le grandi aziende. Al pianterreno si smontano i vecchi apparecchi e si recuperano le materie prime di valore quali il rame e altri metalli. Queste vengono poi portate altrove e riutilizzate in nuovi prodotti.
Nell’atelier della Fondazione per l’assistenza a carcerati ed ex carcerati di Zurigo, i materiali riciclati sono utilizzati anche per realizzare prodotti venduti sul posto oppure nel negozio online. Si possono ad esempio trovare orologi fatti con dischi in vinile oppure agendine ricoperte da circuiti elettrici stampati.
«Il lavoro di pubblica utilità è meno costoso della prigione. E comporta un valore aggiunto», afferma il responsabile della struttura Hape Ottlik. Dal canto loro, i partecipanti al programma ottengono un aiuto per reintegrarsi nel mondo del lavoro e nella società.
Il lavoro invece della prigione, "Swiss-info", 17-09-16.

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