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sabato 3 settembre 2016

Sopravviverà la Francia alla spazzatura di "Charlie Ebdo" ?

Corpi sotto le macerie raffigurati come lasagne di pasta e volti insanguinati come «penne al pomodoro». È l'inquietante vignetta pubblicata sull'ultimo numero del periodico satirico francese Charlie Hebdo con il titolo «Terremoto all'italiana» e che ha scatenato un'ondata di contestazioni sul web e le reazioni sconcertate di tutto il mondo politico. Tanto che l'ambasciata di Francia è corsa ai ripari, dissociandosi dai contenuti del disegno e ribadendo la solidarietà alle vittime del sisma. Nel pomeriggio il giornale francese ha diffuso su Facebook una seconda vignetta di "precisazione". Vi compare una persona insanguinata sotto le macerie, come nel disegno contestato, che si rivolge al lettore: «Italiani...non è Charlie Hebdo che costruisce le vostre case, è la mafia!».

L'Ambasciata di Francia: «Non rappresenta la nostra posizione» «Il terremoto che ha colpito l'Italia centrale il 24 agosto è un'immensa tragedia, siamo al fianco dell'Italia in questa prova» scrive in una nota l'ambasciata francese in Italia, sottolineando che «per quanto riguarda la satira giornalistica, le opinioni espresse dai giornalisti sono libere. Il disegno di Charlie Hebdo non rappresenta la posizione della Francia». 

Le reazioni «Rispetto la libertà di satira e ironia, ma posso anche dire che mi fa schifo» ha dichiarato il presidente del Senato, Pietro Grasso, intervistato a margine della Festa de L'Unità di Catania. E il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha definito le vignette «ripugnanti», sottolineando che «non credo sia utile andare oltre nei commenti, perchè credo che si realizzi esattamente l'effetto che volevano, ovvero creare uno scandalo». Oggi pomeriggio il commissario per la ricostruzione Vasco Errani, visitando le zone colpite dal sisma, aveva detto che quella di Hebdo «è una vignetta in cui non trovo niente da ridere, sono certo che i cittadini che stanno vivendo questa tragedia non trovino niente da dire e da ridere come me. La satira è la satira, sarebbe bene non arrivare fino a qua». Indignato anche il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi: «Stanno ancora scavando sotto le macerie - ha tuonato- questa non è satira, è un'offesa ai nostri morti e alla nostra nazione, hanno offeso una comunità, ma anche il popolo italiano». Anche il vescovo di Rieti ha definito la vignetta «un'immagine totalmente gratuita data la drammaticità della situazione», «né divertente né costruttiva». Il tweet del presidente della regione Lazio Sui social sono tante le reazioni del mondo politico. «Voi siete liberi di fare le vignette che volete io sono libero di dire vergognatevi» ha scritto in un tweet il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Su Facebook la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni definisce la vignetta «solo brutta, si vede che l'ha fatta un cretino». E per il senatore di Fi, Renato Schifani «la migliore «la migliore risposta è l'unanime condanna internazionale che sta piovendo sugli autori di tale vergognosa pubblicazione». 

Pagina Facebook travolta delle proteste «Vergognatevi!»
«Fate pena»: la pagina Facebook di Charlie Hebdo è stata presa d'assalto oggi dalle proteste di italiani indignati per la vignetta sulle vittime del terremoto. Nella redazione del periodico c'è molta sorpresa per l'ondata di indignazione. Fonti che non hanno voluto essere citate parlano di «interpretazione errata» della vignetta, che non voleva prendere di mira le vittime, ma gli abusi edilizi che hanno portato alla tragedia. 

Errani: impegno per chiudere tende il prima possibile 
Intanto oggi per il neo commissario straordinario alla ricostruzione è stata un'altra giornata di lavoro nelle zone colpite dal sisma. Errani si è recato in Umbria, dove ha partecipato a una riunione con il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio. Domenica il commissario sarà ad Arquata del Tronto, nelle Marche, per incontrare i sindaci dei comuni dichiarati in emergenza. L'impegno «primario» dopo il terremoto è la messa in sicurezza dei centri «e di chiudere prima possibile» le tendopoli, le tendopoli, ha detto Errani, spiegando che in attesa della installazione delle «casette», d'intesa con i sindaci e con gli stessi cittadini, »cercheremo soluzioni alternative, a partire dalla autonoma sistemazione». «Questo - ha affermato - per offrire alle persone un ricovero confortevole e adeguato per affrontare la stagione più fredda che qui non tarderà ad arrivare». La prossima settimana, poi, comincerà anche il lavoro sulle imprese. 

«Chiameremo - ha detto Errani - le forze economiche e sociali per un primo incontro per cominciare un lavoro su questo tema. Studieremo con loro priorità e interventi partendo da un elemento importante come gli allevamenti per fornire ai contadini i moduli per potere gestire le loro aziende dove sono a fronte dei danni nei magazzini». E poi, le scuole. « Scuole e sicurezza degli istituti scolastici rappresentano la priorità assoluta di questa seconda fase dopo l'emergenza della prima settimana- ha detto l'ex governatore dell'Emilia Romagna - garantire il nuovo anno scolastico nelle zone terremotate è un'impellenza assoluta. Su questo stiamo lavorando alacremente. In alcune zone alcuni problemi sono stati già risolti. E adesso andiamo avanti».

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