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mercoledì 3 dicembre 2014

Una firma contro l'elogio delle occupazioni studentesche.

È infatti inammissibile, anche per chi non sia affatto animato da ostilità politica pregiudiziale, che resti al suo posto di governo chi legittima le occupazioni e anzi ne esalta senza riserve il ruolo formativo, dimostrando di non rendersi conto di quello che è in gioco: educazione alla legalità, rispetto dei beni comuni, immagine della scuola pubblica, diritto allo studio. 
Il suo intervento disconosce e rischia di vanificare il difficile lavoro dei docenti e in modo particolare dei dirigenti in quanto responsabili degli istituti scolastici, che hanno affrontato queste situazioni senza rinunciare al loro ruolo, quasi sempre lasciati soli da tutte le istituzioni: ministri, magistrati, forze dell’ordine.
L’on. Faraone, per di più, accompagna l’elogio delle occupazioni con frasi che svalutano l’attività didattica, definendo le occupazioni “esperienze di grande partecipazione democratica, in alcuni casi più formative di ore passate in classe”. Per molti ragazzi, aggiunge, è stata “l’esperienza più bella della propria adolescenza in quelle classi che per una volta apparivano calde e umane”.E via di questo passo, con l’immancabile offerta di “ascolto, ascolto, ascolto”. Ma ascoltare non significa compiacere.
Pazienza  se fossero, questi, solo i ricordi nostalgici di un cittadino qualsiasi. Sono invece le parole di un rappresentante delle istituzioni, che dovrebbe ricordare ai ragazzi quali sono i loro diritti, ma anche i loro doveri. Nessun cenno, nell’articolo, al fatto che la scuola è un servizio pubblico pagato dai contribuenti, e che ogni giorno di interruzione delle lezioni è un grave spreco di risorse, per non parlare dei frequenti danni agli ambienti e alle attrezzature. Tanto meno si ricorda che la scuola pubblica non appartiene né ai dirigenti, né agli insegnanti, né agli studenti, ma alla collettività; e che quindi nessuno, per nessun motivo, ha diritto di appropriarsene e di impedirne l’uso ad altri. Non ci sono dunque occupazioni buone e occupazioni cattive, ma tutte sono per molte ragioni inammissibili, oltre che screditate. Se è vero che la formazione politica è cosa seria e importante, gli studenti possono utilizzare gli spazi che hanno già a disposizione, come le assemblee mensili, e programmare insieme ai docenti, come già avviene in più di un istituto, giornate di dibattito e di approfondimento su temi di loro interesse.
In un paese devastato dall’assenza di legalità a tutti i livelli, insomma, chi ha incarichi di governo dovrebbe essere esempio di rigore e di coerenza nel rispetto delle leggi e delle istituzioni. Per questo riteniamo che il sottosegretario Faraone non possa continuare a ricoprire questo ruolo.

Chiediamo le dimissioni del sottosegretario Davide Faraone, che ha elogiato le occupazioni studentesche, per grave inadeguatezza al suo ruolo istituzionale, 2-12-14.

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2 commenti:

  1. Per esperienza che ho di studente,ora da adulto ma anche da ragazzetto poco prima di essere maggiorenne,le occupazioni sono fatte piu' che altro per perdere qualche giorno a scuola.Avvengono sistematicamente nel mese di dicembre a cavallo delle vacanze natalizie.I problemi nella scuola pubblica italiana esistono e sono evidenti agli occhi di tutti,strutture molte volte fatiscenti,materiale assente e anche la situazione lavorativa dei professori non è delle migliori.Ma non è un occupazione che può migliorare la situazione,le occupazioni erano armi usate negli anni 60-70-80 ma erano altri periodi storici con una situazione sociale e politica molto differente a quella che viviamo oggi.In quei periodi si facevano le lotte cose che i ragazzi di oggi non sanno neanche cosa siano,oggi prevale il "non andare a scuola". Se veramente si vuole fare una lotta per cercare di migliorare questa situazione,esistono molte armi a disposizione,anche cortei organizzati con altri istituti sotto le sedi predisposte,ma le occupazioni fatte come avvengono oggi sono organizzate solo per uno scopo nascosto dalle solite scuse.

    Angelo Pierezza

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  2. Occupare la scuola significa scegliere per le persone che invece vogliono andare a scuola o che lavorano nella scuola e questo non è giusto.
    Io credo che per occupare la scuola ci debbano essere validi motivi e il 90% di quelli che decidono di occupare purtroppo, non sono ragazzi abbastanza maturi per capire il significato di una manifestazione. Parlo delle occupazioni fatte dai ragazzi delle scuole superiori. Non sanno nemmeno cosa propone il decreto contro il quale pretendono di combattere e molti non ne capiscono il senso. Il loro unico intento è solo quello di saltare le lezioni.
    Non è questo il modo giusto per risolvere le cose e l'unica cosa che fanno capire con il loro comportamento è questa: lottano per il diritto allo studio e se lo tolgono loro stessi ..
    Non hanno capito che con la forza e gli atti vandalici non fanno altro che ottenere l'effetto contrario.. è illegale e ti sporchi la fedina penale.

    Musardo G. III N

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