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mercoledì 2 dicembre 2015

Ragazzi sempre più lenti ?


Gli adolescenti non sanno distinguere gli annunci pubblicitari dai risultati di ricerca di Google. Lo rivela una ricerca di Ofcom che valuta l’alfabetizzazione digitale di bambini e teenager britannici (3-15 anni) e il loro rapporto con i media.  
Stando ai dati rilevati dall’Autorità indipendente delle comunicazioni del Regno Unito, davanti ai risultati di ricerca ottenuti tramite Google, solo un terzo (31 per cento) dei ragazzi di età compresa da 12 a 15 anni, è in grado di capire la differenza tra link di annunci pubblicitari e informazioni vere e proprie. Nella fascia degli 8-11enni questa capacità di distinzione è ancora minore (16 per cento).  

Questo vuol dire che Big G non fa abbastanza per separare in modo più efficace i contenuti pubblicitari da quelli della ricerca. A questo riguardo, ad aprile 2015 negli Stati Uniti l’azienda di Mountain View è finita nel mirino delle associazioni di difesa dei consumatori, accusata di fronte alla Federal Trade Commission di mischiare, in modo scorretto e sleale, pubblicità e intrattenimento su Youtube Kids, un’app creata appositamente per i bambini. Secondo Ofcom, molti minori tendono, peraltro, anche a fidarsi troppo ciecamente dei contenuti informativi avuti grazie a Google.  

I teenager britannici, che guardano un po’ meno la tv e utilizzano maggiormente i tablet, sono sempre più spesso online. Rispetto al 2005, ora il tempo speso su Internet è più che raddoppiato. I 12-15enni ormai passano sul web in media 3 ore e mezza a settimana in più che sulla televisione. Questa maggiore consuetudine degli adolescenti di oggi con le nuove tecnologie non significa, però, più consapevolezza di come funziona il mondo online. 

«Internet consente ai ragazzi di apprendere, scoprire i diversi punti di vista e restare connessi con familiari e amici – spiega James Thickett, Direttore di ricerca di Ofcom. Ma i nativi digitali hanno sempre bisogno di sostegno per acquisire le conoscenze necessarie a navigare online». 

Carlo Lavalle, Gli adolescenti non distinguono tra pubblicità e risultati delle ricerche su Google, "La Stampa", 1-12-15.


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