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lunedì 5 settembre 2016

Salviamo la lingua italiana.

Un invito rivolto non soltanto a certe amministrazioni comunali, ma anche a giornalisti tanto bravi, quanto, forse  (almeno in questo caso),  un po' frettolosi  ("senza che nessuno se n’è sia mai accorto").
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Il documento di riconoscimento? A Modica, in provincia di Ragusa, è davvero esclusivo ed unico rispetto al resto del Paese. Nella città della Contea, la patria del cioccolato e culla del barocco del Val di Noto, la carta non è d’identità, ma “d’idendidà”. Si tratta di uno strafalcione banale, di poco conto, ma che segna i documenti dei modicani da almeno un decennio a questa parte senza che nessuno se n’è sia mai accortoChissà quanti anni sarebbero ancora potuti passare prima che qualcuno si rendesse conto dell’errore, se non fosse stato per qualche cittadino un po’ più avveduto che, individuata l’inesattezza che si trova nella parte in basso del bollo da 5,16 euro, ha deciso di pubblicare tutto su Facebook. “Amo il mio dialetto – ha commentato Silvia sul social network– ma in alcuni casi sarebbe necessario ricorrere alla lingua italiana!!!”. Ovviamente i commenti non si sono fatti attendere, la notizia in pochissimo tempo ha fatto il giro del web e ha spopolato nelle pagine locali suscitando l’ilarità di tanti e l’indignazione di alcuni.

“Siamo molto alternativi… Noi non vogliamo essere “IDENDICI” agli altri!!!” si legge in un altro commento o, ancora, c’è Antonio che scrive: “Comunque secondo il mio “motesto” parere c’è un errore di stampa, Modica non andava scritto Motica??” Ironia a parte, in molti hanno visto la cosa in maniera più nitida. Titta, nella pagina Facebook “Modica merita un sindaco” scrive: “La vicenda sarebbe divertente, se l’intera immagine della città non ne uscisse ridicolizzata”. Lo stesso tono usa Pietro che posta: “Della serie, facciamoci conoscere nel peggiore dei modi, come gran parte della città non meriterebbe”.
Al posto della “t” c’è dunque una “d”, come se chi ha commesso l’errore si sia lasciato fregare dalla cadenza dialettale del posto. Non conosciamo di preciso l’anno in cui sono iniziate a circolare le carte di identità con l’errore, ma sappiamo per certo che già nel 2006 venivano consegnati agli utenti documenti di riconoscimento compresi di strafalcione. Un esempio è Vittorio che mostra la sua carta rilasciata dal Comune nel 2006, comprensivo di errore, cosa che viene replicata anche dopo il rinnovo del documento avvenuto nel gennaio del 2016.
Dopo aver provato a contattare senza successo il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, per avere un suo commento in merito alla vicenda, abbiamo sentito l’assessore Salvatore Pietro Lorefice con delega al personale, Polizia municipale, autoparco e sicurezza, il quale, per curiosità, è andato a controllare la sua carta di identità rilasciata nel mese di aprile scorso e, alla conferma dell’errore, la sua reazione è stata di simpatica ironia mista ad imbarazzo: “Non so – ha affermato Lorefice- da dove parta questo errore e non mi so spiegare perché nessuno mai se ne sia accorto, so solo che da lunedì cercheremo di comprenderne l’origine e, una volta individuata, ci adopereremo per porre rimedio al più presto possibile”.

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