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sabato 13 settembre 2014

Quando si dice parlar chiaro.

«Basta con i palloni gonfiati che promettono nuovi posti di lavoro» che non arrivano. L’alt è del segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, che spiega: si promettono posti attraverso riforme «da cinque governi e non ne esce mai nulla. È l’economia che va gestita».  

«Anche noi saremo in piazza con le nostre proteste e le nostre proposte» continua Bonanni, rispondendo ai giornalisti sulle manifestazioni dei sindacati, a margine della convention Udc «per la costituente popolare».  

«Se si chiede flessibilità e mobilità, queste vanno pagate. Non meno, ma pagate in più, come accade in tutto il resto del mondo» aggiunge il segretario della Cisl, che ai giornalisti che gli domandano dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, premette: «possiamo discutere di tutto». Ma poi aggiunge: la discussione in corso è «una discussione che non mi convince. Al massimo si va verso meccanismi di invidia sociale», sottolinea ancora. 

Al momento non si ha un job act, un piano del lavoro del governo, ma un «job ghost» conclude «Nessuno ha potuto leggere la proposta dettagliata», sottolinea ancora Bonanni e a chi gli domanda se la strada intrapresa dall’esecutivo per uscire dalla crisi sia la strada giusta, netta arriva la replica: «quale sia la strada non si sa. Vorremmo conoscere i dati. Ciò che è stato deciso e che si sta decidendo. Spero si recuperi in trasparenza e che vi sia una discussione alla luce del sole. Non farla è perdere tempo 
- osserva ancora Bonanni - le forze politiche e sociali hanno il dovere e il diritto di sapere quello succede. Ne va della tenuta sociale ed economica» del Paese. 


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