Cerca nel blog

giovedì 16 ottobre 2014

Aggressioni ai docenti. Fino a quando ?

Le aggressioni contro i docenti da parte di allievi e genitori ormai non si contano più, ma quella che viene riportata di seguito è particolarmente indicativa del clima che sembra regnare in troppe scuole italiane  (e non), distrutte dal buonismo, dal giustificazionismo e da leggi  (come quella dell'obbligo scolastico oltre una certa età)  che andrebbero quantomeno riviste.
Allo stato attuale, credo che le uniche possibilità, per i docenti, di sopravvivere in scenari di questo tipo, siano queste:
1.   uso di pistole Taser, visto che finalmente sono state autorizzate anche in Italia ;
2.  pattugliamento interno delle forze dell'ordine, nel quadro della loro azione quotidiana di controllo del territorio.  Nelle scuole particolarmente a rischio, si potrebbe pensare a un vero e proprio posto di polizia dentro l'istituto, in modo da stroncare subito  (e nel modo più risoluto)  qualunque attentato alla dignità e alla sicurezza dei docenti  (e, più in generale, del personale intero e della parte sana dell'utenza)  da parte di certi criminali che ci si ostina a definire 'studenti'.

------------------------------------------

Il prof rimprovera l’alunna e il papà irrompe nell’ufficio del vice preside e lo picchia selvaggiamente. È accaduto questa mattina nella scuola media «Francesco Guglielmino» di Aci Catena, un popoloso paese tra Catania e Acireale. L’aggressore, identificato dai carabinieri, è un uomo di 47 anni con precedenti per reati contro la persona e il patrimonio. Il prof è finito in ospedale, ad Acireale, con lesioni ed ecchimosi provocate dai pugni e dai calci che ha preso. 

Durante l’ora di lezione in palestra, il prof di educazione fisica Venero Sciacca ha notato che una sua alunna di seconda parlava al telefonino: «L’ho richiamata, più volte, invitandola a interrompere la comunicazione - racconta, appena fatta la Tac - Lei, in risposta, mi ha passato al telefono il suo ragazzo che mi ha minacciato».  

Poco dopo, il docente ha portato la ragazza in vice presidenza per un provvedimento disciplinare quando, come una furia, è arrivato il padre che l’ha aggredito e picchiato: «Mi ha preso a pugni in faccia - racconta - poi mi ha sbattuto su una parete, sono finito per terra e mi ha preso a calci, sono dolorante ma anche addolorato per tutto questo, dopo 30 anni di carriera». La preside, Irene Patanè, è sbalordita e assicura: «Prenderemo provvedimenti disciplinari». I carabinieri decideranno nelle prossime ore se denunciare o meno l’aggressore. 

2 commenti:

  1. "Decideranno se denunciare o meno l'aggressore?" Ma scherziamo?Ha picchiato un impiegato statale sul posto di lavoro e le autorità devono anche decidere?Quel "signore", se si può chiamare così, che picchia un professore perché a ragione ha punito sua figlia va assolutamente denunciato.È lampante da chi quella ragazza abbia preso esempio nell'essere maleducata, ed oltre che denunciare il padre opterei per una sospensione con conseguente bocciatura per la ragazza.Dove andremo a finire se oltre ai ragazzi che si picchiano a scuola, ci si mettono anche i genitori?
    Simone Atzu 3Ns

    RispondiElimina
  2. Il problema principale è la poca educazione che i genitori,al giorno d'oggi,danno ai propri figli.
    Viviamo in un mondo dove gli adulti giustificano i figli per ogni cosa, li viziano per paura che gli si rivoltino contro e per l'appunto prendono le loro difese (con modi animali in questi casi) anche quando questi vanno contro le regole e vengono ripresi e puniti giustamente come si fa da anni.
    Non credo che si debba arrivare a misure come pattuglie della polizia fuori la scuola o al possesso di taser per difendersi, basterebbe che i genitori tornassero a fare i genitori e a insegnare l'educazione in modo consono come avveniva una volta.

    Bolognani Claudia Selena 3N

    RispondiElimina