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mercoledì 21 gennaio 2015

Un ragazzo da lodare.

«Da bambino ero considerato una schiappa, da adolescente sono passato direttamente ad occupare il ruolo dello sfigato: in effetti sono oggettivamente bruttino, odio ogni tipo di sport e la timidezza mi ingabbia da sempre. Però sopravvivo, grazie a due straordinari salvagente: la consapevolezza e i libri».  
Non indossa alcuna maschera mentre ti parla di sé, davanti ad un computer in cui scorrono tutti i fanta-nomi dei suoi profili digitali: Marco, Vanessa, Giovanni, Ester, Mario, Luca, Giada... Accompagnati da icone a volte insipide e insignificanti, altre volte colorate e spiazzanti.  
Vive in una grande città del Nord, ha 19 anni e frequenta la quinta in un liceo delle Scienze umane . «Non voglio farmi riconoscere, non è ancora il momento di uscire allo scoperto: non ho paura a svelare chi sono ma ho il giustificato timore che poi non seguirebbero più i miei consigli». Sì, perché lo studente «senza nome» ha trovato nei social network lo strumento per farsi ascoltare. E, soprattutto, per dare consigli di lettura ai coetanei. «Sono un appassionato di letteratura, divoro libri da sempre, sono stati il mio rifugio: una passione difficile da condividere se già sei etichettato come il secchione. Così ho deciso di sfruttare le potenzialità della rete: mi sono inventato decine di finti profili su Facebook, attraverso i quali interagire con vecchi e nuovi compagni e amici e instaurare dialoghi finalizzati al diffondere il piacere del leggere e al suggerimento di un buon titolo».  
Da Camilleri a Verga, da «Il cardellino» ad «Harry Potter», da Salinger a Saramago: la biblioteca del «Personal booker 2.0» non si pone confini: quello che cerca di fare è scambiare un paio di battute in chat con l’interlocutore, farne un rapido identikit e, senza che l’altro se n’accorga, buttargli lì l’idea di sfogliare proprio quel volume. Con decine di contatti diversi ogni giorno. Per poi sparire e cambiare subito identità. «Sì, lo so: il mio è un gioco apparentemente un po’ sporco, ma non sto ingannando nessuno: non voglio vendere un’immagine diversa dalla mia, voglio solo che i ragazzi della mia età possano riscoprire il godimento che può trasmetterti un libro. Per vincere la timidezza e uscire dall’anonimato c’è tempo e ci sono altre strade: ma quello è un romanzo ancora tutto da scrivere».  

Federico Taddia, B come book, "La Stampa", 11-01-15.

2 commenti:

  1. <>. Questa frase mi ha lasciato un po' perplesso quando l'ho letta. Mi ha fatto riflettere sul come i libri (e la cultura in generale) siano per questo ragazzo un qualcosa da fare di nascosto, anziché un valore di cui andare fiero. Questo ci fa comprendere lo stato attuale della nostra società; che non trasmette attraverso modelli, ideali o le molteplici fonti di informazione di cui dispone, la bellezza e la necessità del sapere, e il vantaggio personale che ne consegue. Questo ragazzo sicuramente ha un lato del suo carattere molto forte che lo stimola - nonostante tutto - a perseguire la sua strada. Dall'altra invece è ancora molto debole, per il semplice motivo che non ha ancora la forza necessaria per mettere la faccia in tutto quello che fa. Il tempo sicuramente lo aiuterà, ma questa debolezza non è del tutto colpa sua. Purtroppo la cultura di oggi non trasmette sicurezza, decisione, stabilità: Siamo vittime di un relativismo culturale che insinua nelle nostre teste che tutto è relativo, nulla è più sicuro e certo, tutto può essere messo in discussione. Ed ecco i risultati: una generazione di ragazzi insicura e vuota, perennemente infantile. Una generazione che non è capace di fare scelte definitive nella propria vita, anche perchè ancora ne sta cercando il senso.

    Lorenzo Di Simone 3 N^

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  2. É incredibile come un ragazzo si debba nascondere sotto false identità sui social a causa di pregiudizi inutili di persone che non sono abbastanza intelligenti da guardare una persona oltre il suo aspetto fisico, oltre il fatto che sia un ragazzo che ama studiare o no. Io ammiro il ragazzo che comunque riesce, in un modo o nell'altro, a farsi ascoltare dalla gente, a trasmettere la propria passione ad altri, a indurre la gente a leggere. La lettura è una delle cose piu importanti,  è per la mente ciò che l'esercizio è per il corpo. Aiuta ad apprendere al meglio la lingua italiana.Penso che non esista alcun libro che non possa insegnare qualcosa, che non valga la penaddi essere letto,p endentemente dalla sua bellezza.
    Tuttavia se lo conoscessi direi al ragazzo di superare le sue paure e uscire fuori, non c'è bisogno di nascondersi.  Nonostante i miliardi di cretini che circondano il mondo, c'è gente nel mondo in grado di vedere oltre i pregiudizi e gente in grado di ascoltare.  Se ti seguono sotto falso nome,  se sono intelligenti,  ti seguiranno anche quando ti sarai rivelato a tutti.

    Stefano Segatori 5 A.

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