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martedì 28 ottobre 2014

Ancora violenze contro i docenti.

Uno studente quindicenne ha sparato ed ucciso un' insegnante in una scuola in Estonia a Viljandi, una cittadina di circa ventimila abitanti nel sud del paese baltico, non molto distante dal confine con la Lettonia.
Il tragico evento è avvenuto ieri. Lo studente, di quindici anni, frequentava la nona classe della scuola di Viljandi, e non si erano avuti prima segnali di violenza da parte del ragazzo, anche se alcuni mesi fa durante un controllo anti droga nella scuola la polizia estone aveva trovato nello zaino del ragazzo un coltello.
La vittima è l’insegnante di tedesco della scuola, la cinquantaseienne Ene Sarapa. La polizia ha dichiarato he il ragazzo ha sparato con una pistola, di cui non è stata ancora chiarita la provenienza. Sconosciute al momento anche le cause del gesto.
Lo studente ha sparato all’insegnante di tedeesco durante la lezione. All’interno della classe sembra si trovassero altri cinque studenti.
Il presidente estone Toomas Ilves ha espresso le sue condoglianze alla famiglia della vittima. Lo stesso ha fatto il primo ministro estone Taavi Rõivas. “Dobbiamo chiarire i motivi dell’incidente, ma questa violenza è intollerabile. Queste cose non possono accadere. Tutti noi abbiamo il dovere di avere attenzioni nei confronti delle persone che ci stanno vicino, e cercare di aiutarle. Quello che è avvenuto oggi è molto doloroso. Esprimo la mia più profonda vicinanza alla famiglia della vittima e agli operatori scolastici”.
Anche l’ambasciata americana a Tallin ha espresso le sue condoglianze all’Estonia.

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Sotto, video sull'episodio : 


2 commenti:

  1. Tra qualche anno finiremo coi metal detector nelle scuole e agenti di polizia a picchettare gli istituti....Per quanto assurdo sarebbe l'unica soluzione per sopprimere queste educazioni criminali con cui crescono i ragazzi . Si eviterebbero docenti morti sul posto di lavoro e minorenni imputati per omicidio.
    Simone Atzu 3Ns

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  2. A parer mio questi gesti sono la conseguenza di un certo modo di concepire l'educazione dei giovani, con troppa tolleranza e forse anche
    lassismo. Naturalmente, influiscono anche altri fattori, ad esempio i cattivi esempi forniti da certi adulti (soprattutto se con incarichi di
    responsabilità) e i messaggi trasmessi da alcuni media, che presentano gli episodi di criminalità in modo quasi pittoresco, tale comunque
    da far credere a troppi giovani che la violenza sia qualcosa di bello. Non escluderei neanche disturbi del comportamento, che potrebbero essere
    efficacemente affrontati se soltanto le scuole fossero dotate di centri di ascolto con personale altamente qualificato e in grado di imporre
    trattamenti 'mirati'.
    In ogni caso, è evidente che il modello di istruzione prevalente in molti paesi occidentali (a partire dal nostro) è in profonda crisi e che,
    continuando di questo passo, gli istituti scolastici si trasformeranno sempre più spesso in zone franche, dove ogni trasgressione diventerà lecita
    e gli episodi delittuosi saranno sempre più frequenti.
    Noto con soddisfazione che questo blog dedica al fenomeno della violenza nelle scuole molto spazio, a partire da in'area specifica
    (http://corsiserali.blogspot.it/p/bullismo-e-altre-forme-di-devianza.html) .
    Lorenzo Ferrara - 4 ^ As

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