Cerca nel blog

sabato 15 novembre 2014

Cittadinanza onoraria a Paul Rusesabagina, l’“eroe” di Hotel Rwanda.

Diceva anni fa il filosofo francese E. Lévinas in un’intervista: «Se noi fossimo stati in due, nella storia del mondo ci saremmo fermati all’idea di responsabilità, ma dal momento in cui ci si trova in tre, si pone il problema del rapporto tra il secondo ed il terzo. Alla carità iniziale si aggiunge una preoccupazione di giustizia e quindi l’esigenza dello Stato, della politica. La giustizia è una carità più completa».
Di questi argomenti si discuterà nella prossima “Winter School – L’arte della politica”, che è stata inaugurata ieri con la prima sessione a Rivarolo, nei pressi di Torino. Come sanno i lettori di Tempi, la Winter School è una vera scuola, nata anni fa dall’iniziativa di alcuni docenti e professionisti torinesi per aiutare a formare una consapevolezza politica. Senza discipline di partito o ordini di scuderia, i partecipanti alle tre sessioni residenziali possono ascoltare lezioni di alto livello di argomento storico, giuridico, economico e filosofico attorno a un tema scelto per ogni edizione.
Alle lezioni, tenute da importanti e titolati docenti italiani e stranieri, segue sempre un partecipato e sincero dialogo con i relatori, mentre le serate sono dedicate all’incontro con personalità del nostro tempo: quest’anno il giornalista Domenico Quirico, Corrado Passera ed uno dei protagonisti positivi della tragedia del Rwanda, Paul Rusesabagina, le cui gesta sono state immortalate nel film Hotel Ruanda e al quale, proprio in occasione della Winter School, la città di Torino conferirà la cittadinanza onoraria.
Dopo l’edizione dell’anno scorso dedicata al tema delle “communities” quale ambito irrinunciabile per un adeguato sviluppo della libertà e delle libertà, il tema dell’edizione 2014-2015 è “To be just: questioni di giustizia e di memoria”. Nella situazione odierna l’aspirazione e la realizzazione della giustizia nei diversi ambiti della vita associata (diritto ed economia su tutti) si muovono infatti fra una dimensione “legale” e il necessario alimento delle tradizioni (“memoria”) da cui la mentalità e gli ordinamenti giuridici e politici possono e debbono trarre la loro origine e la loro linfa. Altrimenti la società diventa vittima delle astrazioni di cui giacobinismo e giustizialismo sono fra le documentazioni più evidenti, a tutti i livelli.
Fra gli altri saranno ospiti nelle tre sessioni (14-16 novembre 2014, 23-25 gennaio 2015 e 27 febbraio-1 marzo 2015) il neo giudice costituzionale Nicolò Zanon, Jacques Attali (già consigliere del presidente francese Mitterrand), il prorettore dell’Università cattolica Francesco Botturi, Guido Tabellini, Mathias Girel (Parigi), Lorenzo Cantoni (Lugano), John Zucchi (Montreal) e il presidente della Fondazione Memorial Arsenij Borisovic Roginskij (Mosca).
La Winter School è diventata sempre più un momento significativo di formazione e di confronto, cercando sempre di coniugare respiro ideale e competenze e coinvolgendo nel corso degli anni attori istituzionali di sempre maggior rilievo; la scuola (oltre al sostegno della Regione Piemonte, delle fondazioni bancarie torinesi e di sponsor privati) gode infatti del patrocinio e della collaborazione scientifica di due università (Milano Cattolica e Torino), del progetto Fulbright, delle Fondazioni De Gasperi e Ceur e del Centro Studi Vasilij Grossman.
Rivalutare la politica come dimensione può essere possibile; ambiti liberi, positivi e partecipati come la Winter School lo testimoniano.




-------------------------------

Sotto, video sul genocidio in Ruanda.






















Nessun commento:

Posta un commento