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sabato 8 novembre 2014

Governo vs disabili ?

Ci sono quelle che ti contano le proteine dei pranzi vegani, quelle per sapere quanto forte russi la notte, per vedere se la mensola della cucina è perfettamente orizzontale, [...] quelle per mandar via le zanzare senza fare niente, per simulare il rumore delle tue puzze mattutine, per utilizzare l’alfabeto Morse col flash metti caso ti perdi in Amazzonia, per imparare una nuova lingua ma soprattutto quelle per poi, una volta imparata quella lingua, comunicare attraverso pollici alzati, cuoricini fluo o peggio ancora scimmiette…  

Il numero di Applicazioni per smartphone che possiamo trovare su qualunque Store online è ormai impressionante. D’altra parte si sa, in un’epoca dove tutto viaggia ad una velocità supersonica noi non possiamo far altro che armarci di sofisticati strumenti che ci permettano di compiere le più elementari operazioni, purché a tempo record.

Suvvia, non fate quelli che sono appena sbarcati dal Medioevo con la DeLorean di “Ritorno al Futuro”: mica possiamo ancora, nel 2014, cercare di “infilare un gettone in un iPhone”…!
Eccoci… APPUNTO.

Se la frase evidenziata non vi suona poi così nuova, vi tranquillizzo: non l’avete letta per sbaglio in un libro di Dostoevskij ma l’ha semplicemente pronunciata il nostro Primo Ministro, Matteo Renzi, Domenica 26 Ottobre alla Leopolda 5.

Lui che l’amato iPhone non lo abbandona mai, proprio come Linus la sua coperta. Lui che la sua politica l’ha fondata a colpi di tweet, che ha collezionato più cancelletti di tutti i fabbri di Rignano sull’Arno messi insieme. Il solo ad aver scalato la vetta di Montecitorio con un camper tricolore (peccato solo che il verde fosse blu). Lui che ha insegnato ai nostri signori imbellettati a comunicare 2.0, ma soprattutto Lui poliglotta, masticatore di un inglese disinvolto fino ad azzardare neologismi come “SHISH”, suo grande cavallo di battaglia.
Uno che dovrebbe sapere quello che dice, ma soprattutto quello che fa. E magari, se non chiediamo troppo, far combaciare le due cose.

Se anche la politica ha smesso di infilarsi tra le persone, di toccare con mano i disagi degli ultimi e ascoltare coi propri orecchi le loro richieste di aiuto; se i nostri leaders non agiscono più politicamente e socialmente provando sulla loro pelle cosa significhino rassegnazione, sofferenza, discriminazione, delusione, sacrificio, sdegno; se tutto adesso viene filtrato da uno schermo, dai social network, da magazine online o blog dell’ultima ora.

Sì, insomma: se la nostra società è passata, gradualmente ma neppure troppo, dal reale al virtuale… Sembra che noi non possiamo far niente, se non adattarci.

Tutto diventa asettico, freddo, sterile. Apparentemente distante.

Si prendono provvedimenti perché si deve, per senso di un “giusto” senza più sapere cosa questo voglia dire oggi. Si cercano di rattoppare ferite profonde ventenni, ma con un senso di smarrimento tacito e pericoloso.
Quello stesso smarrimento morale che ha portato il Premier Matteo Renzi, iPhone-munito, a un taglio di cento milioni per le persone non autosufficienti, congelando così il fondo per le politiche sociali.
Per chi non ne avesse ancora l’idea, cento milioni sono esattamente così:
100.000.000 €

Smarrimento e incoerenza, dunque, visto che il 5 per mille era stato da poco stabilizzato e, dal 2015, il tetto massimo di risorse che lo Stato avrebbe potuto girare ad associazioni di volontariato o onlus per la ricerca era stato alzato a 500 milioni.

A che serve avere un portafoglio più grande, in grado di contenere più soldi, se poi questi ultimi ci vengono sottratti?
L’impressione che si ha è quella di tante promesse come specchietti per le allodole, per poi sottobanco togliere ogni minimo stralcio di dignità rimasta a chi, ancora una volta, aveva finito per fidarsi in preda a disperazione o rassegnazione.

Mi chiedo allora a cosa servano docce gelate di sensibilizzazione, anch’esse occasione di spettacolarizzazione propagandistica e figlie di un egocentrismo americano che a noi toscani proprio non appartiene. A cosa è servita una catena solidale contagiosa se poi i malati di SLA si sono visti tagliare ogni speranza, ancora una volta, finendo col dover utilizzare le loro forze precarie per scendere in piazza per l’ennesima volta e farsi sentire.

Possibile che ci debba essere sempre bisogno di alzare la voce per vedere i propri diritti tutelati

iTaglia, l’App preferita da Matteo Renzi, è dunque passata dalla fase Beta a quella ufficiale, iniziando a dare i suoi frutti (marci). Peccato che uno Stato civile dovrebbe accompagnare e assistere il cittadino, sopperendo alle sue esigenze involontarie: perché, ripetiamolo in caso non fosse chiaro, non si è disabili per scelta. Peccato che le risorse di assistenza siano indispensabili per permettere non solo una vita autonoma e libera ad un ragazzo con problemi motori, ma anche di alleviare un certo “peso” alla sua famiglia. Intendiamoci, un figlio non è mai un peso, ma la sofferenza di una malattia o il non poterlo vedere indipendente e realizzato sì, lo è.

Tagliare fondi per la non autosufficienza significa abbandonare famiglie intere a loro stesse, calpestando quel rispetto che solo chi affronta ogni giorno la vita a testa alta, per quanto colma di ostacoli possa essere, può meritarsi. Il non-ascolto e l’indifferenza sono la violenza più grossa che si possa fare in casi del genere.
Mi auguro quindi che da questa politica fantasy possa presto nascere un’altra Applicazione, quella risolutiva. “Un’App per domarle tutte, un’App per trovarle, un’App per ghermirle…e nell’oscurità incatenarle”.

Mi piacerebbe vedere così i nostri Oscuri Signori disconnettersi, spegnere il cellulare, staccare il wifi.

Scendere dal Cloud per tornare coi piedi per terra: iniziare a ragionare con la propria pelle.
Magari è davvero #LaVoltaBuona che la politica #CambiaVerso, passando a quello dei cittadini e dei loro diritti…
Sì, insomma, diamoci un taglio Matteo. Un taglio UMANO, però.

iTaglia: la nuova App di Matteo Renzi "Iacopo Melio Blog", 5-11-14.

1 commento:

  1. La politica italiana si basa su promesse del calibro di: "Toglierò l' IMU" e "Aggiungeremo 80 € in busta paga".Ormai la notizia che hanno fatto sparire dei soldi non fa neanche scalpore, ma se erano soldi destinati a persone disabili si riaccende quel senso di sdegno che aumenta ancora di più al pensiero che Renzi sta dove sta perché ce lo abbiamo messo NOI.
    Questo Paese si è venduto per 80 euro che non ha ancora visto.

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