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venerdì 21 novembre 2014

In rete 85.000 manoscritti della Biblioteca Vaticana.

Il digitale entra nella Biblioteca vaticana. Miniature, antichissimi frammenti, incunaboli: il gruppo giapponese Ntt Data, colosso dell’It con 75mila dipendenti e oltre 15 miliardi di fatturato, ha investito 18 milioni, attraverso la branch italiana, per digitalizzare gli oltre 80mila manoscritti della Biblioteca apostolica vaticana. L’iniziativa è stata presentata nella Sala stampa vaticana da monsignor Jean-Louis Bruguès, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, e da monsignor Cesare Pasini, prefetto della Biblioteca apostolica vaticana, insieme al presidente e amministratore delegato della Ntt Data, Toshio Iwamoto.

Sotto il profilo tecnico il progetto è stato illustrato da Walter Ruffinoni, amministratore delegato di Ntt Data Italia: “Sarà preservato uno dei più importanti e riconosciuti tesori del genere umano”. Tra i manoscritti di maggior rilievo della Biblioteca apostolica che verranno digitalizzati nella prima fase del progetto vi sono, per esempio, il “Virgilio Vaticano”: codice prodotto a Roma verso il 400 d.C., uno dei pochi esempi superstiti di antica illustrazione di un testo classico. Il codice, studiato da Raffaello e acquistato da Fulvio Orsini nel 1579, giunse nella Biblioteca vaticana nel 1600. Saranno digitalizzate anche le illustrazioni della “Divina Commedia” eseguite da Sandro Botticelli per Lorenzo il Magnifico, nel secolo XV; un manoscritto ebraico magnificamente miniato del Mishneh Torah di Maimonide, databile fra il 1451 e il 1475, e una collezione di 73 frammenti coranici cufici già appartenuta all'antiquario e bibliofilo Tammaro De Marinis.

“Il 40% dell’investimento è nelle infrastrutture, il 60% nei processi”, spiega Ruffinoni, “siamo partiti con quattro scanner, ma arriveremo a venti. E la qualità deve essere altissima: anche i paleografi devono poter consultare i documenti in modo scientifico, con livelli di zoom adeguati”. Grazie all’uso della digital transformation nel mondo della cultura si riuscirà a ridare vita e preservare uno dei più importanti e riconosciuti tesori del genere umano. Il progetto garantirà l’accesso ai manoscritti solo con un computer e una connessione internet. Si rivoluziona cosi la modalità di fruizione delle fonti della conoscenza.

Con un investimento di 18 milioni di euro e l’obiettivo di digitalizzare nei primi quattro anni circa 3.000 manoscritti, Ntt Data ha avviato una collaborazione con la Biblioteca apostolica vaticana che prevede nei prossimi anni la digitalizzazione di oltre 82.000 manoscritti (circa 41 milioni di pagine) conservati presso la Biblioteca. 

La divisione Ntt Data Digital Entity che si occuperà di collaborare con i propri clienti per affrontare le sfide della digital transformation ha l’ambizione di aumentare i ricavi del 30% l’anno e di incrementare le assunzioni del 25%. Lo sviluppo della digital transformation sarà un’opportunità per le grandi aziende italiane e per la pubblica amministrazione, e uno degli obiettivi più impellenti dell’agenda digitale del 2015. I 3mila manoscritti, una decina di particolare valore, abbracciano tutte le culture e le lingue dell’Europa ma si estendono anche all’Estremo Oriente cinese e giapponese fino all’America precolombiana, sottolinea monsignor Bruguès, evidenziando la missione umanistica propria della Biblioteca vaticana che vide le sue origini a metà del Quattrocento per intuizione di papa Niccolò V: “E con questo spirito umanistico intende conservare e rendere disponibile l'immenso tesoro dell'umanità, che le è stato affidato. Per questo lo digitalizza e lo offre alla libera consultazione sul web”. Secondo Pasini si tratta di “una vera opera a favore della conservazione e della divulgazione della conoscenza, a servizio della cultura per tutto il mondo”.

Giacomo Galeazzi,  La Biblioteca vaticana diventa digitale e sbarca sul web , "La Stampa", 21-11-14.

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