Il tipo si chiama Meir Kalmanson e vive a Brooklyn, nel quartiere di Crown Heights. Nel luglio scorso stava camminando lungo Park Avenue, e la mano alzata di una persona che stava chiamando un taxi ha attirato la sua attenzione. E’ successo tutto in un istante: una specie di reazione emotiva ha spinto irresistibilmente Meir ha dargli un “high five”.
La risposta non è stata negativa: la persona non lo ha rincorso, picchiato, e non ha chiamato la polizia. Ha solo sorriso. Allora Meir ha pensato che aveva un progetto tra le mani. Ha deciso di girare la città, dando il “cinque” a decine di sconosciuti che chiamavano ignari i loro taxi. Ha chiesto ad un amico di filmare le scene, e poi le ha messe insieme in un video intitolato “High Five New York” e pubblicato su You Tube.
Gli assalti sono sempre scherzosi. Meir, che porta una lunga barba e un cappellino da baseball, si avvicina sorridente e assume pose ridicole, mentre tocca le mani dei passanti. In genere non si ferma a guardare la reazione, che viene filmata dall’amico, ma in certi casi sfrutta la cooperazione delle persone più disponibili per ripetere il gioco. Qualcuno resta sorpreso, pochi ritirano la mano, e la maggior parte si mette semplicemente a ridere. Questo era lo scopo fondamentale di Meir: regalare un sorriso alla città. Alla fine, secondo lui, il progetto è diventato quasi un esperimento sociologico sul carattere dei newyorchesi: “Lo stereotipo dice che questa è una città dura, e la gente è poco amichevole. La verità è un’altra: la maggior parte degli abitanti sono ben disposti verso gli altri, e cercano solo uno spunto, un’occasione, per ridere e socializzare”.
Paolo Mastrolilli, Dammi il cinque a New York, "La Stampa", 17-09-14.
Tanto onore a quest' uomo ! Ha capito che si può far del bene a chiunque "spendendo" una manciata di minuti al giorno !
RispondiEliminaPerò, non ci scordiamo dei clown dottori. Loro spendono l'intera esistenza a far scappare sorrisi e a cercare di attutire i dolori
di bambini che lottano tra la vita e la morte ! Ahimè, però di loro si parla pochissimo !
Sara Neri - 3^As