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giovedì 18 settembre 2014

"Garanzia giovani": ennesimo bluff ?

Un labirinto, in cui i conti non tornano e le occasioni - quelle vere, in grado di svoltare una vita - scarseggiano. La Garanzia Giovani, partita sotto i migliori auspici, non riesce a decollare. Il centro studi Adapt, fondato nel 200 da Marco Biagi e coordinato da Michele Tiraboschi ha preso l’ultimo monitoraggio del governo e fatto qualche conto. Risultato: le opportunità pubblicate sul portale, all’8 settembre, erano poco più di 3600 e al 15 sfioravano le 5300. Attenzione: sono numeri, spiega Adapt, che terrebbero conto pure delle offerte già scadute. Insomma, dicono i ricercatori, il periodo estivo non è servito a cambiare marcia, per lo meno sul sito, «che sarebbe dovuto essere la prima e più importante interfaccia tra i giovani alla ricerca di una occasione di lavoro e le aziende alla ricerca di giovani da inserire al loro interno. 
Il gap tecnologico  
Allo stato attuale, spiega Adapt, nella maggior parte dei casi il sito ministeriale non fa altro che «rimbalzare» annunci delle Agenzie per il lavoro senza un vero e proprio controllo su quanto inserito. Quasi il 90% delle offerte pubblicate, infatti, è stato caricato da queste e si riferisce a posizioni del tutto indifferenti rispetto al programma europeo. Nel portale nazionale si ritrovano così gli stessi annunci pubblicati in qualunque altro motore di ricerca presente sul web senza alcun filtro: da Monster a Indeed, fino a Cliclavoro, di cui - dice il centro studi - in buona sostanza il portale nazionale non costituisce altro che una duplicazione. 

I profili  
Uno dei problemi, denuncia Adapt, è rappresentato dalla qualità delle offerte: la figure ricercate riguardano tendenzialmente profili medio-bassi. Analizzando il database si scopre che nelle prime dieci posizioni più richieste appaiono profili professionali legati al mondo industriale e manifatturiero. Si va dai più generici addetti, operai e impiegati - che ricoprono vari ruoli - a figure più specializzate come i manutentori o i saldatori. Non mancano però richieste per gli ingegneri e i programmatori informatici. Il rischio beffa è dietro l’angolo: spesso, troppo spesso, si cercano ragazzi con anni di esperienza.  
«E’ evidente - spiegano i ricercatori - che tale richiesta si pone in contraddizione con i pilastri della Garanzia Giovani, che invece vuole intercettare chi ha appena terminato un percorso di studio oppure è in una situazione di mancanza di formazione e lavoro».  

I contratti  
Se dal profilo professionale ricercato, si passa ad analizzare la modalità con cui le aziende intendono inserire i ragazzi nel mondo del lavoro, il contratto a tempo determinato risulta essere la formula preferita dalle imprese. Quasi il 76% delle «vacancies» propone, infatti, un contratto a termine, mentre il contratto a tempo indeterminato riguarda quasi il 14% delle offerte. Pochi i tirocini, ancora meno le occasioni di apprendistato: e dire che dovrebbero essere il cuore della Garanzia Giovani. Attenzione: alcune Regioni, su questo tipo di inserimento, hanno puntato forte. Il problema, spiegano gli autori del rapporto, è che le«opportunità di tirocinio non vengono veicolate, o per lo meno non a sufficienza, attraverso il portale, ma lasciate ad altre forme di intermediazione».  


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