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sabato 22 novembre 2014

L'Italia sarà costretta a lasciare l'Euro ? Qualcuno è convinto di sì.

La crisi continua a mordere, gli indicatori economici continuano a prevedere tempi bui per l'Eurozona e l'Italia in particolare e la fine del tunnel appare sempre più lontana: così si rincorrono previsioni più o meno autorevoli anche sulla moneta unica o sulla fuoriuscita di alcuni Paesi dalla stessa. Dopo il vaticinio degli inglesi del Guardian, secondo cui entro due anni l'Italia tornerà ad avere la lira come moneta corrente, ecco ora l'economista francese Jacques Sapir - uno dei maggiori avversori della moneta unica dopo esserne stato tra i più accesi fautori - affermare che l'Italia uscirà giocoforza dall'Euro. Dicendoci anche la data: la prossima primavera.


DRAGHI E LA BCE - Del resto l’annuncio del governatore della BCE, Mario Draghi, di un nuovo piano di stimoli monetari per evitare la caduta dell’Eurozona in una nuova recessione, potrebbe essere letto come un tentativo estremo di Francoforte di mettere in sicurezza il nostro paese e - in misura minore - la Francia da nuovi attacchi finanziari. Senza un miglioramento visibile del pil nei prossimi mesi (ma nel quarto trimestre, stando al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, si dovrebbe registrare una nuova caduta), con una disoccupazione ai massimi storici e con quasi la metà dei giovani senza un lavoro, con un debito pubblico che punta dritto al 140% del pil (con buona pace del ricalcolo statistico del prodotto interno lordo), la situazione economica, sociale e politica del nostro paese non sarebbe più sostenibile.


SAPIR E I CONSIGLIERI ECONOMICI DI RENZI - Sapir ha parlato chiaramente di "uscita dell'Italia dall'Euro nella primavera 2015", e pur non citando le circostanze e non facendo nomi, aggiunge qualche particolare di non poco conto: da alcuni colloqui tenuti con i consiglieri economici del governo Renzi emergerebbe il loro pessimismo sul futuro dell’economia italiana, tanto da avvertire che l’uscita dall’euro sarebbe inevitabile tra pochi mesi, senza un drastico cambiamento di impostazione della politica tedesca.

PROSPETTIVE - Se le dichiarazioni di Sapir, almeno per quanto concerne le fonti, lasciano il tempo che trovano, i numeri del Fondo Monetario Internazionale sono purtroppo decisamente più oggettivi, e stimano che nel 2019 il nostro pil sarebbe inferiore a quello del 2007 del 3,5%. In sostanza, 12 anni di recessione cumulata (ma potrebbero essere di più), il periodo più lungo mai visto per una grande economia, nemmeno sotto la Grande Depressione del 1929.


Vedi anche:


"Italia fuori dall'Euro nella primavera del 2015". Parola di economista, "Qui Finanza", 20-11-14.

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Sotto, video sulle conseguenze provocate dall'Euro in alcune economie europee  (tra cui la nostra):



2 commenti:

  1. L'italia che torna alla lira sarebbe un sogno ma è troppo bello per essere vero, la goldman ha troppi interessi sul debito pubblico dell'Italia non verrà mai permesso che il nostro Paese eaca dall'UE.
    Simone Atzu 3Ns

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  2. Credo che prima di dare qualsiasi valutazione sulla questione corrente ognuno di noi dovrebbe essere informato in pieno, vista la delicatezza della questione. È facile poter dire "usciamo dall'Europa" o "torniamo alla lira" (o viceversa), credo che qualsiasi decisione si prenda avrà i suoi pro ed i suoi contro. L'unica cosa che io ragazzo di 19 anni (e completamente disinformato sui fatti), mi sento di dire è quella che noi senza rendercene conto stiamo attraversando la più grande crisi mai vista, una crisi che tra molti anni i giovani studieranno sui libri di scuola, tra guerre incerte e guerre consolidate, corruzione e disastri di vario tipo.Non vedo speranze per l'intero pianeta.Lorenzo Ferrara - 4 A^s

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