La scuola italiana non funziona. I governi da soli non ce la fanno. Da anni si susseguono, provando a abbozzare riforme che sanno più di tagli mascherati che di veri e propri tentativi di migliorare la qualità dell'insegnamento. Di fronte a questa realtà che sta portando un’intera generazione di giovani a perdersi o a fuggire, c’è chi ha deciso di dare un contributo nella speranza di veder cambiare qualcosa. Confindustria per la prima volta ha deciso di formulare cento proposte per dare all’Italia la sua «Buona Scuola». Si può essere d'accordo o meno con le loro idee ma la bocciatura di quanto finora realizzato dai governi è molto netta.
Altri stanno facendo anche di più, come l’Accademia dei Lincei che da due anni ha portato un progetto nelle scuole . Anche per gli accademici va bocciato l’insegnamento attuale: troppe nozioni, troppa teoria. Ed hanno deciso di intervenire in modo del tutto volontario facendo lezioni ai prof. Per due anni 257 professori universitari e Accademici dei Lincei hanno insegnato ai prof come insegnare nelle scuole matematica, italiano e scienze. Le lezioni si sono tenute in 12 città d’Italia, sono state seguite da 8897 prof e hanno coinvolto 300mila alunni. È solo l’inizio: l’obiettivo è creare una base per i programmi futuri delle scuole. Visto che i governi da soli non ce la fanno.
Flavia Amabile, Confindustria e Accademia dei Lincei bocciano la scuola italiana, "La Stampa", 8-10-14.
Flavia Amabile, Confindustria e Accademia dei Lincei bocciano la scuola italiana, "La Stampa", 8-10-14.
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